La sezione di Italia Nostra Milano Nord Ovest per valorizzare e far conoscere il forno ha promosso, in collaborazione con la Pro Loco di Cornaredo, la “Festa del Pane” che si tiene ogni anno in primavera. La festa del Pane è una iniziativa, ormai tradizionale sul territorio, nel corso della quale è possibile acquistare “su prenotazione” le grosse e profumate pagnotte cotte nel grande forno a legna di Cascina Favaglie. L’evento si inserisce nel programma di iniziative dedicate alla riscoperta del mondo contadino. La panificazione con il forno a legna comunitario era allora un momento molto importante per la vita economica e sociale della popolazione rurale. La preparazione del forno richiede notevole lavoro perché occorre iniziare il suo preriscaldamento ben quattro giorni prima del suo utilizzo, con l’impiego di molta legna. Una volta portato il forno alla giusta temperatura, basta poca legna per mantenerla. Durante la Festa, anche gli alunni delle scuole partecipano alla panificazione. Il forno può dunque di nuovo raccontare ai futuri cittadini la magica arte della panificazione, così come veniva realizzata in un lontano passato.
Il Pane e le sue origini
Il pane è stato , nel corso dei secoli, la principale fonte di sostentamento per intere generazioni, giungendo sostanzialmente immutato fino ai nostri giorni.Il mestiere del fornaio non richiede solo capacità manuali, ma presuppone doti di esperienza, fantasia e attaccamento al mestiere, che fanno della panificazione una vera e propria arte. Il pane è indubbiamente uno dei cibi più antichi. Il primo passo verso la sua scoperta si registrò quando l’uomo cominciò a triturare il grano e gli altri cereali tra due pietre, ottenendo una farina grossolana. Con la scoperta del fuoco si imparò poi a cuocere l’impasto su di una pietra rovente. Il passo più rivoluzionario si ebbe quando l’uomo scoprì la lievitazione dell’impasto. Non si è in grado di fissare il momento, in cui fu scoperto il lievito naturale, ma indubbiamente la scoperta fu casuale. Furono gli Egizi a ottenere strepitosi successi su quella, che si può definire la “strada del pane”, scoprendo per gradi le tecniche fermentative, da applicare al procedimento della panificazione. Questo popolo, attento osservatore dei fenomeni naturali, pur non arrivando ad una spiegazione chimica, scoprì che pasta fresca, avanzata e lasciata casualmente per qualche tempo a contatto dell’aria, si inacidiva e aumentava il suo volume. Se veniva aggiunta alla pasta fresca, essa rendeva il pane più soffice e saporito. Nasceva così il primo lievito. L’impossibilità di spiegare scientificamente questo processo fece sì che al lievito si attribuisse un potere magico, soprannaturale, e che lo si custodisse nella casa egizia come cosa sacra e simbolo di continuità. Anche la costruzione del forno subì per opera degli Egizi una notevole rivoluzione: cuocere il pane nel forno fu per essi una vera e propria arte, che li elevò sopra gli altri popoli del vicino oriente. Dallo studio dei papiri infatti risulta che gli antichi Egizi furono i primi a perfezionare l’arte del panificare attraverso la lievitazione: nacque la figura professionale del “fornaio”. I Greci perfezionarono in seguito la panificazione, giungendo a confezionare ben 72 tipi di pane. I Romani non conoscevano il pane lievitato; e solo dopo la conquista della Grecia (170 a.c.) l’arte della panificazione, tramite gli schiavi macedoni, fece la sua comparsa a Roma. Nei tempi in cui operava il forno di corte Alberti, la popolazione era povera. La farina era ottenuta dalla macinatura dei cereali, in particolare il mais, che si coltivava nella zona. Il pane, così ottenuto, veniva chiamato “al pan giall”. Il frumento era più difficile da reperire, perché veniva venduto o accaparrato dai proprietari delle terre. Una ricetta per el “pan giall”:
- Kg 1 farina di segale
- Kg 1 farina di frumento
- Kg 3 farina di mais gialla
- 60g di lievito sciolto in acqua tiepida
Impastare il tutto e coprire con un telo di cotone, lasciare riposare per circa un’ora, formare i pani rotondi e lasciarli lievitare, poi metterli nel forno caldo per 15 minuti circa (il tempo dipende dalla pezzatura).
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